mercoledì 4 marzo 2009

Chi trae profitto dalla crisi economica?


Chiunque abbia un quoziente intellettivo nella norma, chiunque abbia la possibilità di accendere un televisore, chiunque non perda occasione di aprire un giornale od un blog di informazione non può non essersi posto una domanda.
Una domanda chiave per capire i meccanismi di un’economia che in meno di 6 mesi ha concesso la caduta libera del prezzo del petrolio da quasi 120 dollari al barile agli odierni 40.
Chi sta dietro a tutto questo, chi è a trarre profitto da questa crisi, chi continua a dormire sonni tranquilli senza volersi rendere conto di aver causato una crisi che miliardi di persone sono costrette a portare sulle spalle?
Se dovessi trovare un immagine in grado di descrivere la situazione di tutti coloro che sono stati colpiti da questa crisi sceglierei quella del gigante Atlante costretto a portare su di sé il peso del mondo. La cassa integrazione, il precariato interminabile, le famiglie sul lastrico, coloro costretti a fare doppio lavoro per portare più soldi a casa, i mutui infiniti, gli acquisti a rate, pesano come macigni sulla schiena di chi vuole costruirsi una vita.
Le prospettive dei giovani sono stroncate, le porte sono chiuse, il precariato è l’unica opportunità, ma per chi ha terminato il contratto ad autunno 2008 difficilmente ha potuto trovare qualcosa per guadagnarsi da vivere.
Tutto ciò, però, non sembra toccare coloro che per primi proposero alle banche investimenti sbagliati e ad alto rischio che, di conseguenza ed al contrario del resto del mondo, ora vivono in una situazione di assoluto benessere non essendo minimamente scalfiti da una crisi che, forse, avevano previsto con un ampio lasso di tempo in più rispetto alla totalità dei risparmiatori/investitori.
I nomi non verranno mai fuori e saremo costretti ad uscire da questa crisi con le nostre forze basandoci su coraggiose decisioni di una nuova generazione di politici ed evitando ogni piacevole vanità atta a deliziare la nostra esistenza.
Eppure c’è chi spende ancora soldi nei costosissimi SUV, chi non rinuncerebbe per nulla al mondo ad una lampada a raggi UVA e chi sperpera il suo denaro e la sua vita nel mercato del tabacco che, senza ombra di dubbio, non ha risentito assolutamente della crisi dell’economia mondiale.
Alla luce di questo, se c’è chi marcia sulla salute delle persone, non dovrebbe sorprendere il fatto che ci sia qualcuno capace di marciare anche sul nostro conto in banca, fino a quando glielo lasceremo fare non ci sarà soluzione.

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