martedì 29 aprile 2008

Un Governo che non ho scelto, pazienza.


Il ritorno di Berlusconi al Governo, nulla da dire su questo, il paese ha scelto e non si può recriminare più di tanto. Chi voleva ottenere di più avrebbe dovuto proporre di più, convincere di più, parlare di veri problemi, dare delle effettive e ragionevoli soluzioni per ciò che gli Italiani chiedono da tempo: stabilità, giustizia e sicurezza economica. Tre caratteristiche che al nostro paese mancano da ormai troppo tempo. Questi problemi sono radicati nella nostra storia ed è attorno a questi problemi che la campagna elettorale di entrambe le divisioni politiche avrebbe dovuto ruotare.

I giornalisti avrebbero dovuto fare delle reali domande ai candidati; domande decisamente migliori di "Cosa le ha detto George Clooney al telefono?". Il compito del giornalista è anche quello di mettere un po' in difficoltà l'interlocutore, anche ponendo domande "al vetriolo" capaci di mettere alla luce la vera natura della proposta, perché "chi propone per fare" sa quello che dice, a differenza di "chi propone per proporre". Il ricordo più profondo che avrò di questa campagna elettorale sarà il senso di vuoto provato dopo aver ascoltato le proposte di entrambi i candidati di fronte ai giornalisti.

Un'altra cosa che ricorderò, con rammarico, è il mio status di studente Erasmus in Irlanda, status che ha impedito a me, e a molti altri studenti, di votare per formare il Governo del mio paese. L'unica soluzione sarebbe stata pagare un aereo per ritornare indietro per esercitare il mio diritto, senza poter sperare di essere rimborsato dalla compagnia di bandiera, che ormai non c'è più e che ha ben altri problemi economici da risolvere.

Ora tutto ciò che si può fare è sperare nel nuovo Governo, tanti auguri!

2 commenti:

Name: Raffaele (21) ha detto...

Allora:

1) Se il Paese ha scelto Berlusconi di nuovo per la terza volta e' frutto e merito, ahime', del martellamento e lavaggio del cervello costante che i suoi media esercitano da 15 anni a questa parte sull'intera popolazione italiana, facendo passare in secondo piano (per non dire dimenticare del tutto) tutte le questioni veramente importanti, dal conflitto di interesse palese e sotto gli occhi di tutti ai processi in tribunale, alla presenza di numerosi politici con precedenti penali nel suo partito eccetera. I casi sono due: gli Italiani che lo sostengono o queste cose non le sanno (o, ancora peggio, fanno finta di non saperlo) oppure sono stati assorbiti, intontiti e sedotti dal suo presunto "fascino" e "savoir faire".

2) Nulla da stupirsi per quanto riguarda i giornalisti: i piu' noti, dai vari Vespa ai Mentana, sono umili servitori della Casta (da "sinistra" a "destra") ed e' nell'interesse di tutti riempire le presunte trasmissioni e tribune politiche di aria fritta, di discorsi che portano semplicemente al nulla (mai visto una puntata di Porta a Porta per intero??) e che distolgano l'attenzione dai problemi e dalle persone serie, dimenticandoli, minimizzandoli o denigrandoli.
Tempo fa Travaglio aveva definito la trasmissione di Vespa come "distrazione di massa", definizione a mio modo di vedere perfetta.
I veri giornalisti, che fanno informazione vera, nuda e cruda ci sono, ed e' a loro che bisognerebbe dare spazio: dai vari Santoro, Travaglio, Martinelli, Saviano tanto per citarne alcuni: persone che andrebbero protette e salvaguardate, come ha detto Grillo pochi giorni fa.

Ultim'ora: questo e' quello che dice Scalfari, mica Pierino, su Grillo

"Grillo impersona, secondo me, meglio di molti altri personaggi, il peggio dell’Italiano. E’ l’arci-italiano del peggio." Eugenio Scalfari

Ma cazzo capisci in che mani siamo???? Ma io a questa gente farei del male fisico, altro che vaffa...

3) Mi auguro che alle prossime elezion i anche gli studenti Erasmus potranno votare dall'estero: spero qualcuno intervenga.

Ossequi

Anonimo ha detto...

D'accordo con Raffaele, senza dimenticare il martellamento "sicurezza" in tutta la campagna elettorale che ha occupato l'80% della stessa o quasi.

Credo che gli erasmus italiani alle prossime elezioni voteranno all'estero. Emigrati, per un altro paese.