lunedì 11 maggio 2009

E nel 2009 in Italia tornò di moda il razzismo


C'è da strofinarsi gli occhi per credere a quello che è stato pubblicato oggi sull'inserto de "la Repubblica" relativo all'informazione della Regione Liguria. C'è da strofinarsi gli occhi per poi piangere rimanendo sbigottiti da quello che è successo in quel di Imperia.

L'articolo di Vittorio Coletti porta il titolo "Pdl a Imperia, la prevalenza della razza" e tratta la vicenda di Gabriele Piccardo escluso dalle liste del Pdl perché di fede musulmana. La notizia può essere reperita in altri siti di informazione quali quelli del Corriere della Sera e sinceramente spero che faccia il giro del mondo in modo tale da indurre qualcuno a far sentire la propria voce.

E' tornato di moda il razzismo, come nel 1938 quando il fascismo approvò le leggi razziali e discriminò gli ebrei cominciando a perseguitarli. Nel 2009 l'Italia, membro fondatore dell'Unione Europea, paese del G8 e settima potenza economica mondiale, si riscopre parzialmente razzista a causa di un partito che sostiene idee chiuse al "diverso" da ormai 20 anni e che si ritrova oggi fra le forze di Governo.

Secondo l'articolo di Coletti e quello di Erika Dellacasa proprio "la Lega ha posto un aut aut al candidato sindaco di Imperia per il Pdl, Paolo Strescino, che aveva raccolto il sostegno (attraverso una lista civica) di Gabriele Piccardo, figlio di Hamza, ex presidente dell' Ucoii".

Attraverso questo aut aut la Lega Nord ha, di fatto, minacciato la coalizione di negarle l'appoggio nelle elezioni prossime nel Comune di Imperia e di Sanremo. Ciò da dimostrazione a detta di Coletti che "i criteri per entrare, a qualsiasi livello, nelle liste Pdl, sono chiari: razza ariana; fede nel Dio Po o in, subordine, nel vitello d'oro del successo; se uomo, obbediente; se donna, compiacente".

Questo atteggiamento dovrebbe essere punito severamente, in quanto lapalissiana violazione degli articoli 3 e 8 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutelano gli eguali diritti dei cittadini di fronte alla legge nonché la libertà di culto.

Il ministro Scajola ha già affermato che si è trattato di una scelta vergognosa, non basta!!!

Un Ministro della Repubblica Italiana che ha giurato sulla Costituzione non può permettere che la legge fondamentale del nostro paese possa essere violata in questo modo, anche se difenderla significasse andare contro i propri interessi. Un paese dove la Costituzione non viene rispettata è un paese dove la democrazia è in bilico e dove regna il disordine.

Questo è un appello alla classe politica odierna: si lotti per difendere la nostra Carta Costituzionale e, soprattutto, per attuarla al 100%.

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