venerdì 23 maggio 2008

Le loro idee camminano sulle nostre gambe


Oggi è il 23 maggio, oggi nessun italiano, nessuna persona con un minimo di buon senso sarebbe capace di dimenticare la ricorrenza che cade in questo giorno. Sedici anni fa moriva Giovanni Falcone, a seguito di un vile attentato di mafia che annullò non solo la sua giovane vita, ma anche quella della moglie Francesca Morvillo e di tutti gli uomini della scorta.

Solo un mese e mezzo dopo arriverà anche la morte di Paolo Borsellino, amico e collega del giudice che già durante gli anni '80, al maxi-processo contro la mafia fece incarcerare 475 persone, che, purtroppo non furono sufficienti ad evitargli la fine sull'autostrada verso Palermo.

Oggi, dopo sedici anni, è bello vedere che lo spirito tanto di Falcone, quanto di Borsellino sono ancora vivi nel cuore della gante che non ha paura di esprimere il proprio ribrezzo contro un'associazione a delinquere che sta macerando l'anima di una Sicilia che vuole solo risorgere da un fenomeno che ha gettato fango su quella che Borsellino ha definito "la nostra terra bellissima e disgraziata". In quel "nostra" mi ci ritrovo un po' anch'io, perché le origini contano come la classe degli uomini del calibro di Falcone e Borsellino e di tutti quelli che insieme combattono la mafia tutti i giorni.

E' per questo che è bene guardare al futuro con ottimismo, anche nei confronti della mafia; perché fino a quando ci saranno persone pronte a combattere contro questo fenomeno ci potrà essere speranza per la Sicilia e per il bene del nostro bellissimo paese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

SANTE PAROLE! GRANDE EDO! ANDREA(LECCE)