giovedì 21 febbraio 2008

Kosovo: chi ha paura dell'effetto domino?


Domenica 17 febbraio è nato un nuovo stato nella miriade di paesi della Penisola Balcanica che da lungo tempo rappresenta una regione frammentata da differenze etniche e religiose, vista la continua contrapposizione fra ortodossi e musulmani.

Il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia alle ore 15.38 generando una dura reazione da parte del governo Serbo che ha dichiarato "fasullo" lo stato appena formatosi. La parte serba della popolazione del Kosovo a questo punto potrebbe risvegliare antichi rancori, ancora legati alla guerra che negli anni '90 ha caratterizzato la penisola nonché alla crisi venutasi a creare nel 1999 quando anche l'Italia intervenne nel conflitto fornendo le basi per il decollo degli aerei NATO e dando il suo supporto logistico nella zona di Pec al confine con l'attuale Montenegro.

La reazione negativa della Serbia è stata appoggiata dalla Russia che per prima ha fatto notare il pericolo di un effetto domino che potrebbe coinvolgere gran parte dei paesi europei. A rafforzare questa tesi è proprio una questione interna alla Russia legata ai movimenti separatisti Georgiani dell'Abkhazia e dell'Ossezia che da tempo chiedono l'indipendenza dal governo di Tbilisi.

Ma l'opposizione all'indipendenza del Kosovo non viene solo dai paesi dell'ex-blocco sovietico, sono molti i paesi che al loro interno hanno a che fare con movimenti separatisti che da tempo chiedono l'indipendenza dal governo centrale. Uno di questi è la Spagna che dagli anni '70 è tormentata dall'ETA, braccio armato dei separatisti Baschi, nonché dalla questione della Catalogna. Cipro è ancora divisa in parte turca e parte greca. Nel medio oriente è la questione legata al Kurdistan a creare preoccupazioni, mentre in Azerbaijan la regione del Nagorno Karabakh, a maggioranza armena, combatte dal 1988 per l'autodeterminazione.

I paesi occidentali, da parte loro, appoggiano la nascita del nuovo stato e si apprestano a fare dichiarazioni di amicizia senza però sbilanciarsi troppo. Bush si è detto favorevole all'indipendenza del Kosovo seppur sotto supervisione internazionale, il Foreign Office britannico ha definito la secessione come uno sviluppo importante per l'Europa, mentre il Ministro degli Esteri francese, Kouchner, ha augurato buona fortuna al Kosovo facendo anch'egli riferimento allo sviluppo europeo. L'Italia ha riconosciuto il Kosovo con qualche giorno di ritardo, dovuto alla situazione che si è venuta a creare dopo la caduta del governo, ma ha da subito appoggiato l'indipendenza della repubblica balcanica.

Il passo che ora dobbiamo attendere è quello dell' ONU che dovrà gestire le varie posizioni e prendere una decisione sul da farsi; non sarà facile, ma gli strumenti a disposizione ci sono tutti, altrimenti vorrebbe dire che il percorso di studi che ho intrapreso fino a questo momento non mi ha insegnato nulla.

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