Esami orali troppo stressanti?

Immaginate due studenti italiani in Erasmus in Irlanda. Immaginateveli mentre cucinano. Immaginateveli mentre mettono il parmigiano sulla pasta al ragù e sentono dire al telegiornale irlandese che secondo il QCA (Qualifications and Curriculum Authority) gli esami orali sono troppo stressanti. Non strabuzzereste gli occhi anche voi nel sentire una cosa del genere? Posso capire che per alcune materie ed in alcune facoltà gli esami scritti sono inevitabili, quindi economisti, matematici, fisici, ingegneri e co. siete totalmente giustificati, ma pensate cosa accadrebbe se di colpo gli esami orali non esistessero più, come potremmo riuscire ad affrontare un domani le persone che potrebbero metterci in difficoltà con la loro parlantina. Dovremmo rinunciare ad imparare a parlare solo perché un esame orale è più stressante di uno scritto??? (anche se secondo me è tutto da vedere...).
Nel Times del 19 febbraio scorso (ieri) è apparso un interessante articolo nel quale Libby Purves, giornalista, autrice e presentatrice radiofonica inglese, afferma che "naturalmente gli esami orali sono stressanti" semplicemente perché "lo è anche la vita". Io sono d'accordo con il suo punto di vista, anche perché secondo me gli esami sono un grande banco di prova per i difficili aspetti della vita che, inevitabilmente, incontreremo. Gli esami sono fatti anche per gestire lo stress, oltre che per la ricerca di un più alto livello culturale che, senza quella che chiamiamo ormai da secoli "l'arte oratoria", non riuscirà mai a decollare. Perché un giovane deve essere dotato di un'istruzione completa che gli consenta di controbattere alle ingiustizie che con ogni probabilità si ritroverà ad affrontare e di far valere i suoi diritti senza farsi calpestare. Se non impara presto a gestire la sua vita parlando gli mancherà un'importante fetta di cultura e, probabilmente, avrà meno opportunità rispetto a chi lo stress ha imparato a gestirlo, come ogni altro aspetto della vita.